Recentemente, ho visto una serie basata su Il nome Della Rosa di Umberto Eco. Amo la storia, con le sue riflessioni filosofiche e la teoria letteraria, ambientata nel Medioevo.
Più o meno nello stesso periodo, mentre stavo programmando un viaggio in Italia, ho appreso che Eco si è ispirato a una vera abbazia: Le Sacre di San Michele.
E ho subito deciso di andarci.
L’abbazia nasce alla fine del 900 nell’ambito del culto dell’arcangelo Michele. Fa parte di un gruppo di abbazie dedicate a San Michele che formano un percorso di pellegrinaggio lungo più di 2.000 chilometri. La setta era nota per aver costruito i propri luoghi di culto in luoghi pericolosi o relativamente inaccessibili, come cime montuose, grotte oscure o promontori rocciosi. Tutte le abbazie lungo il percorso si trovano in una linea perfettamente retta, presumibilmente una linea energetica, che va da Israele all’Irlanda.
Per me, visitare è diventata più interessante quando ho appreso che la abbazia in vicino Torino era situata in cima a un’alta collina. Sebbene sia possibile prendere un autobus per arrivare in cima, ho scelto di salire a piedi lungo uno dei vecchi sentieri di pellegrinaggio.
Sono partito dal paese di Sant’Ambrogio e ho preso l’antica mulattiera che sale per circa cinque chilometri. Il sentiero è costeggiato da massi, levigato dal tempo e dall’usura. Mi sono preso molta cura, non volevo cadere o torcere una caviglia. Ma il ritmo lento mi ha permesso di godermi il Il sentiero è costeggiato da massi, levigato dal tempo e dall’usura. Mi sono preso molta cura, non volevo cadere o torcere una caviglia. Ma il ritmo lento mi ha permesso di godermi il paesaggio incantevole.
La prima struttura riflette l’influenza bizantina. Le strutture successive presentano torri, mura e archi romanici.
Quando ho scelto la passeggiata al Sacre, ho voluto creare una sfida per me stesso. La combinazione tra la ripida salita, i suoni di uccelli e insetti mentre camminavo e la comunione che ho provato con tutti coloro che hanno percorso la mulattiera attraverso i secoli è stata trasformativa per me. Sono salito come una persona e sono sceso in un’altra, più forte e più determinata. Era il mio pellegrinaggio inaspettato.