Nella galleria delle follie

Alessio è guardia di sicurezza al museo delle cose belle. Oggi, lui istruisce il nuovo guardia, si chiama Giorgio.

Alle quindici ora, loro sono nella galleria della follia. Ad un tratto, una bella ragazza entra nella galleria. Lei corre in fretta verso una statua di un uomo torturato con le braccia tese. Si arrampica sulla piattaforma e abbraccia la statua.

Alessio non fa niente. Giorgio è confuso.

“Ma perché?”, lui chiede.

Alessio risponde, “Perché nella galleria della follia accadono cose folli.” Poi aggiunge, “La ragazza viene qui ogni giorno a quest’ora.”

Il giorno successivo, Giorgio lavora solo nella galleria delle follie. Alle quindici ora, la bella ragazza viene nella galleria e arrampica sulla piattaforma. Abbraccia la statua. Bacia le labbra dell’uomo torturato. In un istante, i suoi vestiti cadono. La sua pelle diventa bianca. Le sue membra si congelano. Ora è una statua di marmo, chiuso per sempre in un abbraccio con l’uomo torturato. Giorgio corre dalla galleria.

Alessio lo vede e grida, “Dove stai andando, Giorgio?”

Giorgio risponde con una voce terrorizzata, “Mi non lavoro in posti folli!”

Fini.

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